Stegal67 Blog

Sunday, October 29, 2006

Pronostici. Ovvero come farmi un mucchio di amici.

Mi immagino con la faccia di John Belushi, gli occhiali di John Belushi, i vestiti (sporchi) di John Belushi. "NON E' STATA COLPA MIA !!!".
4 cose ho detto della gara di Sesto Calende. 4 cose sono andate diversamente. Una, poi, è andata proprio all'opposto... mi dovrò far perdonare.

Allora metterò un annuncio sul prossimo Orienteering Today: mi offro alla federazione che paga di più per gufare tutte le altre squadre. Sono capace di far vincere i giapponesi. Sono in grado di confondere le idee a Simone Luder... dico io, sono stato capace di far perdere i middle a Gueorgiou! Ho un curriculum mica da ridere, che a Sesto Calende si è arricchito vieppiù. Purtroppo, come giustamente il diretto interessato mi ha fatto notare, chi ci va di mezzo alle volte sono gli amici :-)
E io che pensavo che quel rumore nel bosco quando ho trovato la 2 (grazie all'evidente striscia bianca gessata sul terreno che mi ha portato da 1 a 2 come se fossi Lakanen) fosse il grande russo che arrivava a manetta...

Friday, October 27, 2006

Caspita che griglia!

E non si parla di bistecche, costolette, o quant’altro a quest’ora del pomeriggio (avendo io saltato la pausa pranzo ed essendomi accontentato di 3 mandarini) potrei sognarmi. E’ la griglia del campionato regionale long di Sesto Calende, H35.
Diciamo che ci sono 4 iscritti dell’Unione Lombarda. Diciamo che uno di loro ha chiesto partenza tardi ed è stato accontentato (e quindi grazie agli organizzatori che ogni volta si sbattono per trovare una collocazione a chi ha problemi di orario... anche quando è il pazzoide che vuole farsi due gare insieme).
Ma gli altri 3? Mettiamo RM presto, MG ad un orario medio... e Galletti a fondo griglia pure lui?

Qualcuno mi sta sopravvalutando.

Davanti a me Alberto G. (quindi il vuoto, perchè non c’è una possibilità al mondo che io lo veda in gara), dietro di me il grandissimo russo Eduard S. che mi passerà a velocità supersonica e mi inciterà pure ad andare più forte (perchè lo fa sempre) ed Angelo B. che sarebbe uno che nel 2006 ha portato a casa solo "3 misere medagliette" ai campionati assoluti di CO e MBO...
Poi il nulla, il triste e desolato nulla. 9 minuti e faccio il conto che, nel bosco, di H35 dietro di me non ce ne sono più.
E non ci sono nemmeno categorie che corrono su quel percorso perchè l’abbinamento delle DA è con l’H40! Solo, completamente solo, a farmi i miei 10,5 cappaemmeesseeffe.
Eduard mi prenderà tra la 1 e la 2 (spero non prima della 1), Angelo diciamo tra la 4 e la 5. A me non resterà che arrivare al traguardo entro il tempo massimo, per fare in modo che il Sesto 76 non debba gestire la “due giorni del Colle della Guardia” e che Fabrizio Iozzi e Roberto Biella possano chiudere tutta l'organizzazione prima del buio.

Latoi positivo della faccenda: farò la gara proprio da solo.
Se pioverà o se diventerà buio, intonerà la "canzone intelligente" di Cochi e Renato che mi ha già portato fortuna a Virti in simili condizioni.
Oppure penserò a quest'anno a Kaberlaba alla long del Trofeo delle Regioni, quando per 15 lanterne ho pensato che ero finito in una dimensione parallela dove c'era la mappa e tutte le rocce, ma a correre c'ero solo io. Grande posto!

Sunday, October 22, 2006

Domenica bestiale

Nella mia carriera di orientista di cose un po’ pazze ne ho fatte (compreso il fatto di essere un orientista...). In passato ho provato più volte a partecipare a due gare nella stessa giornata, ma sempre si è trattato di un abbinamento “gara ufficiale + gara promozionale”, oppure “promozionale + gara notturna”; più recentemente ho fatto il terzo frazionista H35 ai Campionati Italiani e poi sono stato ingaggiato per una gara del criterium CSI a Villazzano sulla strada per tornare a casa. Un’altra volta ho convinto gli amici a fare un trittico “Bedolpian + Anterivo + Molten” tra sabato pomeriggio e domenica mattina. Forse la performance più sclerata l’ho fatta l’anno scorso in Ungheria, quando all’arrivo del viaggio da Milano gli altri sono andati in branda o a passeggio ed io ho noleggiato la bici e mi sono iscritto alla prima tappa della 5 giorni MTB-O...

Il comune denominatore di queste situazioni è che c’è il tempo materiale, magari con un po’ di affanno ma non tanto, per spostarsi da un posto all’altro. Oggi, però, ho battuto il mio record, ed è tutto da vedere se è un primato solo mio oppure se è un primato di società, regionale, italiano, una vaccata...

Ho partecipato infatti a due gare che si sono disputate nello stesso momento in due nazioni diverse.

Innanzitutto le due gare: gara del Trofeo Miglior Orientista (TMO) ticinese ad Arzo, cartina di Monte San Giorgio, e gara di Trofeo Lombardia a Lipomo (Como). Non molto distanti tra loro, ma da qui a riuscire a farle tutte e due...!
Requisiti per l’impresa:
- collaborazione da parte degli organizzatori: Raffaele Valsangiacomo mi ha fatto partire in Ticino al minuto 3 (con prima partenza 9.30) e Giuseppe Tealdo mi ha messo a fondo griglia a Lipomo (11.33)
- buona logistica: macchina vicino al ritrovo in Ticino, poca o niente coda in dogana a Brogeda, trovare subito la strada per Lipomo alla rotonda di Grandate (dove mi perdo regolarmente)
- ma soprattutto: 1 ora di tempo massimo per finire la prima gara!!! Che con 6 kmsf è fattibile, ma io mica sono Gueorgiou!!!

Quindi sveglia ore 6.10, rapida colazione e partenza per Arzo. Alle 8.20 sono lì dopo aver girato un po’ tra Mendrisio e Rancate, mi cambio e vado in partenza (30 minuti al passo). La gara è andata abbastanza bene, con qualche scivolone di troppo sul terreno saponato, scelte sicure (le tratte non erano difficili) fino alla 8, quando un errore di parallelo ed una linea d’arresto (sentierino) non segnato mi hanno fatto pascolare 8 minuti buoni. Per fortuna da dietro è arrivato un concorrente più forte di me che faceva il mio stesso percorso e mi ha riportato sulla retta via e mi ha anche fatto il ritmo fin quasi alla fine. Alle 10.33 punzonavo il finish, e via subito di corsa al ritrovo (15 minuti a piedi) continuando a correre e superando i primi concorrenti arrivati che hanno pensato che io fossi ancora in gara. Scarico del chip, cambio della maglietta fradicia (solo quella) e via in macchina con tuta, ghette e scarpe da ori (tanto con fango che aveva fatto presa sui tacchetti la suola era come se fosse liscia). Rispettando tutti i limiti di velocità arrivo a Brogeda e non c’è nessuno, arrivo a Grandate e attacco il navigatore satellitare: è una marca nuova, “Bosisio” e la fanno ad Orsenigo; Kristian ad Arzo aveva posato ed era già a Lipomo a darmi indicazioni preziose su come arrivare. Alla fine alle 11.15 ero al centro gara; rapida scorsa al comunicato gara, recupero la descrizione punti e vado in partenza. Solo che dovevo convincere le mie gambe a riprendere a correre. E qui non c’è stato verso: ho visto subito che le prime tratte del percorso erano veramente scorrevoli, ma di correre a buon ritmo non se ne parlava proprio. Non mi è restato che cercare di sbagliare il meno possibile, anche se la concentrazione è venuta meno man mano che la gara andava avanti, e devo ringraziare i concorrenti passato prima di me che soprattutto sul costone ripido hanno lasciato qualche solco che mi ha dato la direzione giusta ed un po’ di lettura tranquilla. Il finale è ancora molto scorrevole, ed ho ripreso un ritmo appena discreto, così da chiudere alle 12.31, in 58 minuti e rotti. Davanti a me ADO di soli due minuti (deve aver sbagliato l’impossibile, e io che l’avevo messo come favorito... ! Ah già, devo dimenticarmi di questa cosa dei favoriti...) ed il gruppone degli imprendibili dai 38 ai 45 minuti. Come capita spesso, sono il “primo dei grami”, ovvero il primo di quelli che dai tori imprendibili le buscheranno sempre e comunque.

Il finale è un po’ melodrammatico. Il nostro supereroe arriva al centro gare e stramazza stravolto di fatica (in pratica tra gare, trasferimenti, spostamenti verso la partenza o dall’arrivo sono stato in ballo quasi 6 ore), in calo di zuccheri, liquidi, solidi, gassosi, cibo ed energie. Ho ripreso sembianze umane dopo mezza scatola di biscotti al cioccolato ripieni di marmellata all’arancia, ma per almeno un’ora le gambe dal ginocchio in giù sono state quelle di qualcun altro... vedremo domani mattina i postumi della pazza giornata di oggi.

Tuesday, October 17, 2006

Non dovrei dirlo proprio dopo aver citato la mail del 3 volte campione del mondo, sennò tutti gli altri amici sembra che vengano messi in secondo piano.
Però è arrivato il momento di dirlo.
Quando nel lontano 2001 mi hanno convinto che una operazione di "resocontazione" delle gare si poteva fare, partendo dalle gare lombarde, mai avrei immaginato che:
- sarei riuscito a durare così tanto
- avrei avuto la soddisfazione di vedere tanti orientisti contenti, o anche solo interessati, per le cose che scrivo
- sarei stato così felice di VIVERE le gare di orienteering così intensamente non solo perchè ci gareggio ma anche perchè in fondo le voglio anche raccontare
- avrei conosciuto tanti ragazzi e ragazze assolutamente splendidi che condividono la mia stessa passione e che fino a poco tempo fa erano solo dei nomi (nemmeno delle facce) nelle classifiche; e che ritenevo ancora più inavvicinabili quanto più le classifiche erano quelle Elite e le posizioni in classifica erano quelle alte.

In fondo, nessuno mi obbliga a correre le Coppe Italia in H35: ma a parte la gioia di riuscire a finire Marcesina in 2 ore e 20 secondi, o Barricata in poco più di 2 ore, o Nova Ponente in un pari tempo (e sono tempi che a molti fanno ridere ma sono più bassi di quel che uno nelle mie condizioni dovrebbe fare), resta il fatto che voglio vedere come sono i percorsi lunghi perchè è su quel genere di terreno che potrò scrivere qualche commento.

Per questo motivo il motivetto che ronza nella testa è diventato: "ma l'anno prossimo, anziché passare in H40, chi mi impedisce di restare in H35 ? O addirittura .... ?"

Ps: ogni tanto qualcuno mi riferisce che ci sono persone (anche di un certo spessore) che non mi hano ancora identificato nel mucchio dei peones e si chiedono "ma qual è 'sto Galletti?". L'ultimo potrebbe essere un noto professore di educazione fisica emiliano, già campione italiano o giù di lì (che avrò battuto una volta in vita mia nonostante lui abbia qualche anno in più). La prossima volta che facciamo 3 lanterne insieme, come la 4, 5 e 6 di Hinterbeck, mi presento :-)

Oggi...

Oggi è una giornata speciale.
Non lo è perchè ormai lavoro sia di giorno che di notte ma sembra che la testa tutto sommato regga ancora bene.
Non lo è perchè le ferite di Carvico si stanno rimarginando e quindi magari stasera torno ad allenarmi.
Non lo è per nessun motivo che potevo lontanamente immaginare stanotte quando mi sono alzato per risolvere i primi problemi della giornata.

Oggi è una giornata specialissima per la mia non-carriera di non-giornalista non-alseguito delle gare di orienteering. Perchè ai ringraziamenti di tantissimi amici (grazie grazie grazie sempre grazie a voiche mi sopportate) che mi stanno vicini quando scrivo sul sito Fiso qualcosa di gradevole, se ne è aggiunto uno che mai mi sarei aspettato, che mi fa camminare per un po' ad un metro da terra ed il cielo solo sa quanto mi sarebbe servito questo benefit a Carvico:

oggi mi ha scritto Thierry Gueorgiou

Monday, October 16, 2006

Federazione Italiana Varie ed Eventuali

Commenti ai commenti:

1) "Galletti sembrava la Pimpa": bellissimo. Voto 10 e lode all'autore. Altri hanno pensato alla flagellazione di Cristo. Altri ancora a pratiche sadomaso. Altri ancora alla divisa da macellaio.

2) una persona non ha capito che quando faccio riferimento all'autore del pezzo sul sito Fiso (dicendo che non ha capito niente, o che si è bevuto il cervello, ecc.ecc.) faccio riferimento a me medesimo !

3) sto pensando di cartografare il Bosco Orna ad ovest di Coredo. Cartografare... diciamo che basta il rullo per pareti ed una buona tinta "verde albero di Natale". Le curve di livello le metto lì un po' a casaccio, tanto per fare scena. Interessa per una Coppa Italia?

Sunday, October 15, 2006

Federazione Italiana Sport Estremi (???)

Secondo me chi ha scritto queste cose http://www.fiso.it/04_notizie/dettaglio.asp?id=2336 non ha tutti i lunedì a posto. Oppure non era presente a Carvico. Oppure ha partecipato come esordiente.

Alcune cose mi hanno lasciato un po’ perplesso. In ordine di apparizione nella mia giornata da H35 scarso:
- la sovrastampa dei percorsi: non so gli altri partecipanti, a me è sembrata veramente invisibile. Al primo approccio con la carta, pensavo che mi avessero dato un foglio senza il percorso: trovare il triangolo di partenza è stata già un’impresa. Durante la gara, complice la stanchezza, il nervosismo, i colpi presi e il sangue ovunque, in un paio di occasioni mi sono diretto dalla parte sbagliata perchè non riuscivo a vedere la sequenza corretta dei punti.
- la scala: su un terreno del genere, con una siffatta stampa della mappa e con quei colori così accesi, la scala 1:5000 (quella che abbiamo usato a Mozzo un paio di anni fa) sembra molto più fruibile. Magari non si può a termini di regolamento per una gara middle, ma oggi in gara mi è capitato di dare una mano ad un esordiente ed intanto ho sbirciato sulla sua carta per raccapezzarmi in una marea di particolari che sulla mia 1:10000 piccolissima erano tutti impastati. Che sia un segno che sto diventando vecchio?
- il verdone: ma bisognava proprio andare a correre (correre...) in quella fascia di bosco (bosco...) così impestata?
- la carta: alcuni particolari (soprattutto rocce) non mi sono mica tanto tornati, e con essi le curve di livello soprattutto quando erano vicine al bordo carta
- i percorsi: non ho apprezzato (ma è un mio problema) la scelta di avere una tratta così lunga su asfalto in paese. Visto che il dislivello era da fare eccome, a questo punto sarebbe stato meglio partire dall’altra parte, girare in senso orario e non fare tanto asfalto. Le mie Falcon chiodate ringraziano: per la prossima volta mi abituerò a portare due paia di scarpe da ori, coi chiodi e senza.
- la pericolosità di alcuni punti: cadere, facilissimo visto i rovi avviluppanti, voleva dire schiantarsi alcuni metri più in basso...

Le cose da ricordare:
- i percorsi Esordienti ed Open: ad un certo punto della gara la testa si è spostata su un’altra frequenza; ho ringraziato il momento nel quale ho rinunciato a convincere AR a portare i suoi ragazzi a Bergamo (due ore di strada da casa) per il Trofeo Lombardia, perchè non avrei saputo come giustificarmi con loro e mi sarei vergognato. Ho pensato a cosa avrebbe potuto dire (o lanciare) RB al termine di una gara come questa. E ho pensato a come se la stavano cavando gli amici e le amiche di FS, che venivano per la prima volta a vedere questo sport; per fortuna l’incontro con Filippo mi ha tolto quest’ultimo pensiero: una rapida occhiata alla sua carta open mi è bastata per capire che a loro era stata risparmiata parecchia follia e che la maggior parte del percorso si sviluppava su sentiero o su strada. Ma alcune persone incontrate lungo il percorso, tra smoccolamenti vari, avevano manifestato la mia stessa preoccupazione.
- le persone all’arrivo: credo che abbiano compreso lo stato d’animo di parecchi atleti al traguardo e non si siano dilungati troppo in convenevoli. Al mio arrivo, la tuta rossa di sangue, nessuno si è avvicinato; visto che stavo palesemente bene, ricordate sempre che è meglio così: lasciate sbollire.
- il tempo: meno male che non ha piovuto!

Il prossimo intervento sarà un “amarcord”. La top ten (o top five, o top qualcosa) delle cartine che ho votato. Votato nel senso che ci metto una croce sopra!

Wednesday, October 04, 2006

Valascia, Ressega...

Proviamo a chiedere a qualunque esemplare maschio della mia generazione, milanese, di andare avanti con la sequenza.
Palestra Arti e Mestieri, Cedraski e la Federale, Olympic Fribirgo, Jecki Marti, Libano Zanolari, la ragazza di Prato Leventina (che quando sono andato a correre su al nord ci sono passato da Prato Leventina, ed ho cacciato un urlo che potevo capire solo io...), Doris De Agostini che parlava in ticinese stretto, il Viganello, FilippoEmanueleBrenno Celio, Fiorenzo Panzera, De Kundis, Molina ed una partita incredibile contro l'URSS (Tretjak Fetisov Krutov Mikhailov Makarov e Karlamoff), Marcel Dionne, Albert Zweifel...
E poi più indietro Heini Hemmi ed Ernst Good, Walter Tresch, Walter Vesti, e le telecronache dai Monti Tatra che cominciavano alle 7.55 del sabato o della domenica mattina. L'estrazione del lotto, scacciapensieri e il tagesschau... e Sabato sport condotto da Ezio Guidi che cominciava con la musica di Jean Micheal Jarré. E forse anche un paio di servizi di uno strano sport di gente che andava in giro per i boschi...

Tutto questo per dire che io tifavo e tifo ancora Ambri Piotta. E che il derby di sabato sera scorso era Ambri Piotta - Lugano. E che a vinto il Lugano, come giustamente mi fa notare AG.
Ma sono scusato, sono 20 anni quasi che la TSI ha girato il segnale verso nord e dove abito io non si riceve più nulla :-)

Sunday, October 01, 2006

Hoch Ybrig (non sarà “solo” un’avventuraaaaaa....)

Sono qui a scrivere qualche riga sull’avventura del fine settimana perchè è una di quelle che non dimenticherò tanto facilmente. Hoch Ybrig: penultima nazionale A svizzera (1400 partenti).
Hoch Ybrig sta: attorno al lago Seebli
Seebli sta: in cima alla funivia che parte da Weglosen
Weglosen sta: in un posto sperduto a 2h20m di strada da Bellinzona
Bellinzona sta: a 1h30m di auto da QT8
QT8 sta: a 30 minuti di mezzi pubblici da Piazza Abbiategrasso
Piazza Abbiategrasso sta: a 10 minuti a piedi da casa.

Però il centro è Hoch Ybrig. La carta è, per la parte di mia pertinenza, un foglio A3 pennellato di giallo. Una specie di Dotra, di San Bernardino, pendente di brutto... un pascolo unico con tratti di vegetazione dura. Ha piovuto tutta la notte di sabato, piovuto pesante. Ha piovuto parte della domenica. Risultato: fango, fatica, fango, freddo, fango, follia, fango, fiumiciattoli, paludi, fango fango, fango impestato e salite da arrampicarsi aggrappandosi ai rami e coste da tenersi le unghie per terra nel fango e discese da ammazzarsi.
Vincono sempre gli stessi, ma per me proprio il terreno è stato il meno congegnale di quelli che potevo trovare!
Partenza a picco in salita, con gli ultimi 40 metri prima del punto K con 20 metri di dislivello. Poi punti nelle buche, abbastanza sul piatto, a vedere un po’ come si sta in piedi su questi pascoli malmessi.
Poi la prima sparata in cima, al punto 3, praticamente transitando sotto la 4 (vista) ma incredibilmente anziché stare in costa riesco a guadagnare 7 curve di livello, così vedo la mia buca da un terrazzo in cima e mi devo scapicollare di sotto per arrivarci. La 4, già vista e sempre in salita. La 5 facile e poi comincia la follia. Salita per arrivare al punto d’attacco della 6 (punto di attacco unico e inequivocabile) e poi discesa in palude: 40 metri di dislivello a scendere in 80 metri di palude!!! Siamo in 3. Uno cade e vola giù per parecchi metri e si fa male, lo soccorriamo e questo dice che ce la fa, si appoggia a noi e casca per terra e continua a dire “OK OK”... ma OK cosa!?!?! Mi pare di capire che vuole restare lì a vedere se ce la fa a continuare (secondo me no) e ci dice di andare... in discesa faccio una scelta sicura, che vuol dire non rischiare la vita, e mi scanso e lascio passare tutti i tori svizzeri, ma la loro faccia quando passano a tutta è quella di uno che si sta raccomandando l’anima agli dei!
7 e 8 sono ok, ma la 9 mi lascia solo due scelte: o è posata male o la carta è cambiata. Arrivo in zona punto e riconosco tutti gli oggetti, i sassi, gli alberi isolati e la direzione del fiume ma la lanterna non c’è (deve essere nel giallo). Dopo 10 minuti che la cerchiamo in 5 arriva un urlaccio dal bosco: nel bianco, al di là di un filo spinato bello duro (nessuno di questi recinti era segnato) c’è la lanterna, peccato che tutto torni con una zona ai bordi del cerchietto!
10 ok ma sulla 11 vado storto e mi salva Ana Daldon che arriva sul punto.
12 e 13 sono banali verso la zona di arrivo, ma per arrivare alla 14 ci sono 300 metri e 40 di dislivello... di cui 20 nei primi 35\40 metri !!!!!! Un muro di fango con gli atleti aggrappati ai rami, e dietro di me si accoda un toro svizzero ma non ho spazio per farlo superare e lui nemmeno ci prova, da tanto che il muro è ripido.
Chiudo 16° o giù di lì, ma finisco la gara entro i 90 minuti ed è già bello così

Il tutto era cominciato a Bellinzona con la Notturna Ufficiali. Bellissima gara in una bellissima carta cittadina, con i castelli verso i quali inerpicarsi in stradine che sembrano ancora più difficili di quelle di Bergamo alta. Il mio socio è un ragazzo dell'Aget Lugano (grazie per avermi trovato un compagno di squadra) e mi dice che corre poco... alla faccia!!! Mi tira il collo dal primo all’ultimo minuto ma grazie a lui siamo nella top ten dell’H19, superando anche AR e AD. Mi sento proprio uno scarso, mi sto allenando nella corsa ma questo ragazzo mi ha fatto morire (ha la metà dei miei anni, ma cavoli...!). A proposito della gara: per anni mi sono informato per sapere se si poteva fare anche noi civili, il perchè non si poteva fare e se potevo fare qualcosa per iscrivervi, e quest’anno che era aperta ai civili l’unico lombardo ero io. Alla cena (grande cena, 400 persone almeno ad ascoltare il “Maggiore direttore generale della Banca del Gottardo”, perchè in Svizzera la carriera di dirigente e di militare vanno di pari passo) nessun problema, nessuna coda, tutti mangiano e fanno festa, ed anche se la sveglia è alle 6 si fa festa insieme... Conosco anche un gentilissimo ufficiale italiano del gruppo degli ufficiali riservisti italiani in congedo (più o meno) che è meravigliato di trovare lì degli italiani civili a quella gara, ormai internazionale (c’erano anche dei francesi?), ma io gli dico che siamo in 3:
- un addetto stampa della federazione
- una neo-campionessa italiana assoluta (AD)
- il suo allenatore e già nazionale italiano (AR)
Non mi sembra neanche che mi si possa accusare di millantato credito :-)

A proposito: grazie ad AD adesso ho anche io la mia bella medaglia silver della Notturna Ufficiali; sembra una decorazione militare, con il nastrino giallo e blu e l’indicazione del circolo militare di Bellinzona. Mi piace tantissimo, io ce l’ho e voi no (se non siete AD e AR).

Stefano

Ps: AD e AR battuti ma con onore, e poi il mio socio era quasi di casa a Bellinzona
PsPs: che bella che bella che bella la gara in notturna di sabato scorso, ma anche dura con le due salite al castello (la prima lunga ma praticabile, la seconda lunga e "in piedi")
PsPsPs: ma che vita mondana c’è a Bellinzona by night ??? MAMMA MIA !!! E pensare che c’era persino il derby Lugano-Bellinzona di calcio...